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Domani Vivicittà in Libano: ecco cosa significa sport sociale

Parla Vincenzo Manco, Uisp, dal Libano: "Molti bambini palestinesi usciranno per la prima volta dai campi profughi dove vivono"

Domani Vivicittà in Libano, a Tiro, 88 km a sud di Beirut. La manifestazione podistica per la pace e la solidarietà organizzata dall’Uisp, anche quest’anno arriva a toccare questi territori per portare un messaggio di pace e di dialogo tra culture e religioni diverse. Vivicittà coinvolgerà circa 1.500 bambini, tra quelli palestinesi, siriani e libanesi. La partenza è fissata alle ore 10.30 locali (9.30 in Italia) di domenica. Sono previsti tre percorsi di 1, 2 e 3 km che si snoderanno nel lungomare della città, nelle vicinanze del centro storico.
La delegazione Uisp è al lavoro da tre giorni per organizzare e promuovere l’iniziativa, con attività nei campi profughi e nelle scuole.  Insieme all’Uisp c’è l’Unrwa (agenzia ONU per i rifugiati palestinesi) e la Cooperazione italiana dell’ambasciata a Beirut.


Anche Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, è in Libano e da lui abbiamo raccolto questa testimonianza: “Non si può accettare! Entrare nei campi palestinesi rappresenta sempre un'esperienza forte, una delle tante contraddizioni del mondo globalizzato che finisce per segregare, discriminare, non riconoscere i diritti di tutti. Così facendo, si frantuma anche solo un minimo di solidarietà umana e si contribuisce ad allargare e ad ingigantire le diseguaglianze tra popoli”.
La causa palestinese resta ancora il paradigma di tutte le ingiustizie che si perpetrano nel mond – prosegue Manco da Beirut - nell'attesa sempre più sofferta del riconoscimento di uno status internazionale che riconosca due popoli in due stati. Tra queste sofferenze l’Uisp, la nostra associazione sta dando vita alle iniziative di questi giorni che culmineranno domani mattina, domenica, con Vivicittà a Tiro. Ieri ed oggi a Beirut abbiamo dato vita ad iniziative che hanno coinvolto centinaia di bambini libanesi e palestinesi. Molti di questi ultimi uscivano per la prima volta dai campi profughi. Due bellissime giornate di sport e di gioco che hanno visto insieme bambini con disagio mentale cimentarsi con bambini senza disabilità, in un intreccio ed in un coinvolgimento che ha annullato le differenze. Approfitto dell’occasione per ringraziare gli operatori Uisp, i nostri volontari e dirigenti. In questi giorni, attraverso lo sportpertutti, stiamo dimostrando che è possibile costruire ponti e creare  opportunità di cittadinanza e di emancipazione che quotidianamente vengono negate”.

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